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SPECIALE

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Una ragazza coraggiosa che vuole andare a scuola
Una ragazza coraggiosa che vuole andare a scuola

Malala Yousafzai

a cura di Jacopo Perrotta e Davide Taddei

Malala Yousafzai è un’attivista pakistana che si batte per difendere il diritto allo studio delle ragazze pachistane.

Il 10 ottobre 2014 riceve il Premio Nobel per la Pace insieme a Kailash Satyarthi per «i loro sforzi contro l’oppressione di giovani e bambini e in favore del diritto all'istruzione».

A 17 anni, è la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la Pace.

 

All’età di 11 anni è diventata celebre per un blog, da lei curato per la BBC, dove racconta la guerra che si sta vivendo nel suo paese. Nel piccolo diario quotidiano che Malala manda al sito in urdu della Bbc, la voce di una ragazzina di 15 anni trasmette in diretta mondiale la felicità che dà tornare liberi. Liberi di crescere, di imparare a difendersi con la conoscenza.

 

Ma la sua vita è in pericolo.

Il 9 ottobre 2012 viene gravemente colpita da un proiettile, sparato da un uomo armato che la colpisce al ritorno da scuola. Viene ricoverata in un ospedale militare e, operata, sopravvive. Ma su di lei pende la minaccia di morte da parte dei talebani.

Viene fatta uscire dal Pakistan e curata nell’Ospedale Queen Elizabeth di Birmingham, in Inghilterra.

 

La sua vicenda rimbalza sui media di tutto il mondo: e lei continua a parlare difendendo il diritto allo studio di tutti, soprattutto delle ragazze e delle donne. Per questo, viene nominata per l’International Children’s Peace Prize, un premio assegnato da Kids Rights Foundation per la lotta ai diritti dei giovani e dei ragazzi.

 

Il 12 luglio 2013, il giorno del suo 16° compleanno, Malala tiene un discorso durante l’Assemblea della Gioventù delle Nazioni Unite, a New York, in cui pronuncia parole forte: «i libri e le penne sono le armi più potenti» e «l’educazione è l’ unica soluzione per la pace».

 

La vita di Malala nel 2015 è diventata un film diretto da Davis Guggenheim (Malala) e lei stessa ha scritto un libro, insieme alla giornalista britannica Christina Lamb, dal titolo «I am Malala: the girl who stood up for education and was shot by the taliban».

Un altro riconoscimento è il titolo di “Ambasciatore della coscienza di Amnesty International”, che le è stato consegnato a Dublino, dal segretario generale dell’organizzazione che si batte per la difesa dei diritti umani, Salil Shetty, e dal cantante degli U2, Bono.

 

Le Nazioni Unite hanno ribattezzato il 12 luglio, giorno del suo compleanno, Malala Day.

 

Malala è famosa, ma soprattutto coraggiosa. Ci fa capire che studiare e andare a scuola è molto importante. Noi forse non ci pensiamo: qualche volta sprechiamo questo “diritto”, mentre lei ha rischiato la vita.

Inoltre, Malala testimonia che la pace è un dono, che va conquistato e difeso ogni giorno per vivere, crescere, conoscere, condividere, amare.

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