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Dove abita la pace?

 

(10 luglio 2014). Mentre tutta l’attenzione mondiale è puntata sul Maracanà di Rio de Janeiro per la sfida finale di domenica 13 luglio (a proposito, qualcuno l’ha già soprannominata “derby di Papa Francesco e Papa Benedetto!), ci sono due riflessioni che vorremmo condividere con voi.

La prima. Dietro alla disfatta del Brasile (è inutile ricordarlo, ha perso 7 a 1 contro la Germania. Da notare che un risultato così non si è mai visto neanche al torneo del Grest!) stanno saltando molte teste e anche molte poltrone. È brutto scoprire ancora una volta che dietro a un gioco (diciamo gioco) come il calcio si celano interessi economici e politici.

Che bello sarebbe che il “calcio” restasse un campo da gioco in cui imparare a stare in squadra, a impegnarsi per un risultato con lealtà e onestà e non invece un “mercato” e una “tribuna politica”.

Ma non solo. Ci sono denunce di associazioni umanitarie e di volontariato contro i brogli e la corruzione che stanno dietro alle grandi opere che il Brasile ha dovuto costruire per ospitare il Mondiale. Ancora più grave è la violenza contro i bambini di strada, contro la tratta delle donne per mostrare un paese dalla faccia pulita, bella.

 

La seconda riflessione. In questi giorni, un’altra sfida si sta giocando sul terreno del Medio Oriente.

Il conflitto tra Israele e Palestina sta insanguinando nuovamente quelle terre: razzi palestinesi su Israele a cui rispondono altrettanti razzi israeliani sulla Striscia di Gaza.

Ancora distruzioni di case, morti tra i bambini e i civili, paura e sospetto, odio e violenza… Perché?

 

Sembra così lontana quella domenica 8 giugno quando i due Presidenti, Abu Mazen e Shimon Peres, si sono ritrovati insieme a Papa Francesco nei Giardini Vaticani a pregare per la Pace nella Terra Santa. Sembrano venire da un altro pianeta e un altro tempo le immagini di strette di mani, di sorrisi, di abbracci, di un ulivo che viene piantato...

 

Dove abita la pace? Che cosa possiamo fare noi?

 

Noi siamo la pace e quanto costruiamo con relazioni di amicizia e di amore è la casa della pace

Quando scopriamo dentro di noi i doni che Dio ci ha dato e li spendiamo con impegno e creatività, invece di sotterrarli o di piangere su ciò che ci manca.

 

Non possiamo smettere di “osare” la pace, di credere che è possibile costruirla nei gesti e nelle parole di ogni giorno.

Solo così, con un allenamento tenace, quotidiano, faticoso, che non si ferma davanti agli insuccessi, che non si arresta ad una rispostaccia, che non risponde con la violenza a uno sgarbo… può attecchire quel seme di pace che ognuno di noi ha dentro e che, unito a quello degli altri, farà crescere una foresta.

 

A tre You online!

 

(8 luglio 2014) Eccoci finalmente! Siamo online con la novità di quest'anno per il laboratorio di giornalismo: una edizione web, speriamo giornaliera.

Un'avventura e una compagnia quella della scrittura: ci aiuta a guardarci attorno e a scendere in profondità per trovare parole e immagini per comunicare l'esperienza che stiamo vivendo.

Ci viene in aiuto il titolo: "AtreYOU", riscrittura del nome del personaggio principale della "Storia Infinita".

Atreiu significa "figlio di tutti", e così ci sentiamo noi: figli, figlie, amici e amiche di tutti. Per questo vogliamo raccontarvi la nostra vita ... Leggeteci con simpatia, con il cuore.

 

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