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Veronica (a sinistra) e Federica (a destra)

SR. ENRICA

Gianluca Stati, Daniele Luziotti, Lorenzo Braccani, 15 luglio 2014

 

Non ha bisogno di molte presentazioni, perché tutti la conoscono. Una nota curiosa: ha aggiornato la bicicletta. Quest’anno corre su e giù su una bici nera (che si è fatta prestare da sr. Mimica) e ha mandato in deposito quella rosa.

Siamo riuscite a fermarla su una sedia per il tempo della nostra intervista. Mica male, no?

Sr. Enrica è la Coordinatrice generale del GrEst ed insegnante di Pedagogia alla Facoltà Auxilium. Il luogo più adatto per intervistare una persona così importante poteva essere solo un bel prato verde, davanti alla statua di San Giuseppe, con il sottofondo beat del Talent Show e i ragazzi che giocavano. Dopo aver accettato di rispondere alle nostre domande è cominciata l’intervista.

 

Buon giorno, sr. Enrica! È venuta a te l’idea di fondare il Grest?

Nooooo, il Grest è nato tantissimi anni fa. Grest significa Gruppi (GR) estivi (EST) e questa esperienza nasce circa agli inizi del Novecento con le Colonie estive, poi poco per volta si sviluppa e si diffonde. Ci sono tantissimi ragazzi che come noi vivono questa esperienza in Italia. Ma la prima idea del Grest fatto così come lo viviamo noi all’Auxilium, l’ha avuta don Bosco, questo grande santo piemontese che ha trovato un modo molto simpatico e molto allegro di stare con i giovani. Lui diceva che bisogna stare con i giovani facendoli stare allegri, ma anche impegnati, capaci di scoprire ciò che Dio vuole da loro.

 

Ci puoi raccontare come nasce il Grest?

Uhhhh! Il Grest del prossimo anno nasce già alla fine del Grest di quest’anno. Sabato prossimo, con tutti gli animatori faremo la verifica e già lì iniziamo a sognare come sarà il Grest del prossimo anno in rapporto anche a come voi l’avete vissuto. Partiamo sempre facendo un’analisi della situazione reale, dei vostri bisogni. Verso settembre-ottobre con gli studenti della Facoltà iniziamo a lavorare, cercando di scegliere quale potrebbe essere il tema. Quest’anno ci siamo resi conto che era importante lavorare con voi sull’educare a scegliere. Allora abbiamo cercato un libro che potesse raccontare questo tema, e abbiamo trovato La storia infinita, poi abbiamo costruito gli obiettivi, poi abbiamo individuato le attività, le abbiamo provate, riviste, cambiate e alla fine le abbiamo vissute. 

 

È stato difficile fare i primi passi?

(ride) Ogni anno quando incominciamo dico: «Basta questo è l’ultimo anno!», perché è molto faticoso coordinare 120 animatori. È un’esperienza molto impegnativa, però anche molto bella!

Com’è fare il capitano di questa grande nave? è difficile coordinare tutto l’equipaggio?

Ci sono giorni grigi, come ieri, e allora è molto difficile coordinare l’equipaggio; ci sono invece giornate come oggi, quando anche il tempo ti aiuta, e allora è più semplice. Certamente per me la fatica più grossa è prima che inizi il Grest, perché se gli animatori sono ben preparati non è per niente difficile portare avanti questa nave.

 

Dove trovi tutta questa energia per affrontare “una” giornata del Grest?

Certamente la sorgente più grande della mia energia è Gesù. Questa mattina lo guardavo nel tabernacolo del mosaico che abbiamo in cappella e gli dicevo: «Gesù dammi una mano perché oggi sono molto stanca!», ma l’altra grande energia siete voi, perché è molto bello vedervi felici. Per esempio, il giorno della gita che è stato molto faticoso, un piccolino a metà giornata mi ha detto «Oggi è il giorno più bello!» e così... mi è passata tutta la stanchezza.

 

Perché hai scelto di dedicare la tua vita ai giovani?

Perché fin da ragazzina, quando vivevo esperienze come questa, ero già molto felice di stare con i ragazzi. Ricordo una domenica, quando abbiamo preparato una grande giornata di giochi per i bambini. Alla sera, quando sono andata a letto ero così felice che mi sono detta: «Io una gioia così la voglio vivere per sempre!». E da lì è nata la mia decisione.

 

Che cosa ti piace dei giovani e che cosa invece ti dispiace?

Pensando agli animatori, mi piace quando li vedo responsabili, impegnati, quando danno il meglio di loro per i ragazzi e i bambini. Mi dispiace quando sono un po’ spenti, sono tristi e non danno il meglio di sé.

 

Cosa fai quando non pensi al Grest?

Insegno. Qui all’Auxilium c’è una Facoltà di Scienze dell’Educazione e io insegno Pedagogia. Alcuni miei studenti sono qui e stanno facendo questa esperienza di tirocinio. Insegno, correggo le tesi, faccio gli esami… boccio anche qualcuno…

 

Che cosa significa per te insegnare all’Università?

Vuol dire preparare tanti giovani per lavorare con i ragazzi. Qui si preparano insegnanti, educatori, suore che vengono da tutto il mondo. Ho la gioia di preparare persone che poi andranno in tutto il mondo a realizzare e animare esperienze come queste.

 

Da piccola ti sarebbe piaciuto partecipare a un Grest bello come questo?

Ho sempre partecipato al Grest… in effetti era un po’ meno bello di questo.

 

Il Grest sta finendo, come ti senti?

Molto stanca, perché è senz’altro una fatica… Ma anche triste, perché il tempo passa troppo in fretta.

 

Sei soddisfatta di come è andato questo Grest?

Sì molto soddisfatta!

 

Che cosa sogni per il tuo futuro? E per il nostro?

Per me sogno di poter continuare ad affiancare all’esperienza dell’insegnamento in Università anche la possibilità di divere in mezzo a voi ragazzi.

Per voi, sogno che possiate diventare sempre più consapevoli e realizzare quanto è scritto nella frase «Fa ciò che vuoi». Fare ciò che si vuole significa aver capito che quando sappiamo che cosa vogliamo per il bene nostro e degli altri possiamo davvero farlo per far felici noi e gli altri.

 

 

SR. ANTONELLA

Benedetta Boni e Ludovica Giovinazzo

 

Sr. Antonella è l’aiuto Coordinatrice del GrEst. Molti animatori (e ragazzi) se la ricordano quando era la responsabile dei piccoli. Le abbiamo rivolto alcune domande.

 

Da quanti anni sei qui al Grest?

Da sempre da quando è nato il Grest (1987, siamo venuti a sapere!)

Qual è qui il tuo compito?

Di aiuto coordinatrice

Ti piace stare con i bambini?

Certo è tutta la mia vita stare con i bambini

Se hai un gruppo qual è ?

Io ho tutti i gruppi: 37 gruppi, ma soprattutto i primi  8. I piccoli!

È facile o difficile fare la coordinatrice generale?

No non è difficile: basta voler bene ai ragazzi e ai bambini, sgridarli qualche volta e amarli sempre

Cosa pensi dei  ragazzi e dei giovani?

Che sono il dono più bello che Dio ci ha dato, sono meravigliosi.

Cosa fai quando non sei al Grest?

Faccio la suora! Nella Facoltà Auxilium insegno teologia, e sono anche coordinatrice della catechesi della parrocchia di Santa Gemma.

Cosa auguri a tutti i ragazzi del Grest?

Di crescere come fiori in primavera, ma soprattutto di crescere come Gesù, in pietà, sapienza e grazia.

Sei soddisfatta del Grest 2014?

È il più bello di tutti gli anni. Ogni Grest è migliore di quello precedente, ma questo è super!

 

 

 

BEATRICE CANAVESE

Eva Tambara, Beatrice Milani, Sara Perinelli

 

Incontriamo Beatrice durante l’attività. Per noi lascia per qualche minuto i ragazzi, gli animatori e le animatrici di disegno-pittura.

Dialoghiamo e riusciamo a strappargli la promessa che … anche l’anno prossimo sarà tra noi.

 

Da quanto tempo fai la coordinatrice?

Da quattro anni.

Cosa hai studiato all’Auxilium?

Una materia che si chiama pastorale giovanile, cioè come educare alla fede i giovani.

Quanti anni hai studiato per diventare coordinatrice?

Ho studiato tutti gli anni dell’Università che ho frequentato: lì mi insegnavano ad organizzare i centri estivi.

 

Prima di diventare coordinatrice, hai fatto l’animatrice?

Sì ho cominciato a fare l’animatrice in terza media in Piemonte, dove facevamo un campeggio estivo, che si svolgeva per due settimane anche di notte. Poi sono venuta qui a Roma e ho incominciato a essere animatrice, in seguito mi hanno proposto di fare la coordinatrice e ho accettato.

 

È bello essere coordinatrice?

Sì, perché ti permette di conoscere tanti ragazzi e ragazze.

Quanto hai lavorato per questo Grest?

In quantità di ore non si può quantificare [ride] però è da settembre che lavoriamo a questo Grest, con gli animatori ovviamente.

E se non si può quantificare in ore, in cosa si potrebbe quantificare?

Direi che si può quantificare nel bene che vogliamo ai ragazzi. Che è tanto, proprio tanto! È faticoso organizzare tutto, ma quando sai che lo si fa per i ragazzi, la fatica si sente di meno.

 

In questo Grest quali sono stati la fatica e la gioia più grandi?

La fatica più grande è non avere un gruppo. Mi manca infatti tantissimo un gruppo di ragazzi! È vero che il mio gruppo sono gli animatori, però non avere il contatto diretto, costante con i ragazzi mi dispiace. E poi dal coordinatore vengono tutti quelli che hanno qualche problema!

Che cosa pensi del gruppo degli animatori?

Sono molto molto belli e si stanno impegnando tantissimo. Quest’anno gli animatori giovani sono stati fantastici: si vede l’esperienza che hanno maturato quando erano “animati”.

Cosa fai quando non pensi al Grest?

E quando non penso al Grest? Quando dormo! [ride]. Quest’anno ho insegnato religione in una scuola superiore e poi seguo la Scuola per Animatori.

 

Qual è il tuo sogno per te, per gli animatori e i ragazzi?

Il mio sogno personale è avere una famiglia. E per questo stiamo progettando con il mio fidanzato.

Poi mi piacerebbe dedicarmi a tempo pieno alla pastorale giovanile, perché per quanto mi piaccia l’insegnamento, vorrei togliere la cattedra nel rapporto tra me e i ragazzi, per instaurare una relazione più vicina e costante con loro.

Per gli animatori sogno che un giorno qualcuno di loro scopra la passione educativa come lavoro. Qualcuno c’è già, anche se non lo dicono!

Per i ragazzi, spero che loro trovino il loro sogno, perché io ho imparato a capire che volevo dedicare la mia vita all’animazione dei giovani quando ero nella scuola media: i momenti in cui ero felice erano quelli in cui facevo qualcosa per i ragazzi.

 

Come hai visto crescere e cambiare i ragazzi in questi quattro anni di animazione e coordinamento?

È impressionante: quando fai l’esperienza per un anno hai solo quel periodo.

Invece quando la vivi in modo continuato per anni, vedi la maturazione e la crescita, le relazioni che si rafforzano: è bello ritrovarsi dopo un anno e raccontarsela… vero?

 

 

FEDERICA GUALDARONI

Alessandro Rossetti

 

È il primo anno che Federica Gualdaroni fa la Coordinatrice di settore. Un servizio molto delicato il suo, perché si trova con i piccoli del P1. Anche se a volte è molto stanca, «l’esperienza che sto vivendo mi piace molto e vorrei ripeterla. Il Grest sta andando proprio molto bene».

È molto studiosa, ed è appassionata dell’educazione: dopo aver conseguito la laurea in Psicologia dell’Educazione all’Auxilium, ha deciso di continuare a studiare nella stessa Facoltà, ma questa volta per laurearsi come Educatore Professionale.

Ci ha raccontato un’esperienza molto bella che ha vissuto con i piccoli, ma di questo ve ne parlano Federico e Tommaso.

 

Oggi è stata la giornata dedicata alla Riconciliazione. Secondo le fasce d’età, si sono vissute esperienze e tempi di preghiera, come di riflessione diversi. Così anche per i piccoli del P1.

Federica ci ha raccontato che lei e tutti i bambini piccoli si sono radunati vicini all’entrata. Si sono posti in ascolto della parabola della pecorella smarrita. Ha iniziato a raccontare che Dio era tra loro e tutti i bambini erano attenti, e hanno iniziato a commentarla.

Ecco alcune delle espressioni che più hanno colpito la Coordinatrice e anche tutte le animatrici: «Dio è il pastore buono e noi siamo le pecore: se una pecora si perde, Dio la va a cercare e la riporta a casa»; «Dio è vicino a noi: è sotto il cuscino, sotto il letto, a scuola, in chiesa e quando giochiamo con i Lego».

Per concludere il momento di riflessione, sono stati distribuiti dei gessetti colorati e i bambini hanno cominciato a disegnare per terra, allora Federica ha scritto grazie Dio e tutti hanno detto a gran voce «Grazie Dio!».

«Questa esperienza, conclude Federica, mi fa venire la pelle d’oca e penso a quella frase che Gesù dice nel Vangelo: “Lasciate che i bambini vengano a me, perché di essi è il Regno dei Cieli”».

Federico Bartolini e Tommaso Pezzola

 

 

VERONICA ROSATI

Gabriel Fermani, Davide Ghinelli, Lorenzo Braccani e Gianluca Stati

 

Mentre andava di fretta, per verificare che tutti i “gialli” fossero al loro posto per le attività, abbiamo dialogato con Veronica Rosati. Dopo aver accettato di rispondere alle nostre domande è cominciata l’intervista di fronte ai laboratori.

 

Perché hai scelto di fare la coordinatrice e  assumerti questa responsabilità?

Perché mi piace molto lavorare con i giovani, con i bambini ma soprattutto con gli animatori. Alcuni animatori li ho visti crescere da quando ero in quarta elementare e quindi mi piaceva fare questo percorso insieme a loro e mi piace questo lavoro.

Da dove vieni? Che cosa fai nella vita?

Sono italiana e sono nata a Roma. Sono laureata in Psicologia dell’Educazione e sto prendendo una seconda laurea in Educatore Professionale. Da qualche anno, seguo alcuni ragazzi per le ripetizioni. Ho una lunga esperienza come baby-sitter. Sono segretaria in una scuola di psicodiagnosi, faccio il tirocinio post-laurea di psicologia e sono educatrice. Può bastare per capire che il mio tempo libero non è molto?

È la prima volta che fai la coordinatrice?

Si per me questo è il primo anno.

Tornerai il prossimo anno?

Magari…

Perché credi nei giovani?

Credo nei giovani perché credo che, come diceva (e credeva) Don Bosco, in ogni giovane c’è una luce, un punto accessibile al bene.

Che augurio-messaggio ci lasci?

Vi auguro di essere felici.

 

 

VERONICA IACOVIELLO

Thomas Iacono e Alessio Colicci

 

Intervistiamo Veronica Iacoviello, Coordinatrice P3, ha 29 anni. Vive e studia a Roma.

 

Da quanti anni fai la coordinatrice?

Da due anni ho questo impegno all’interno del Grest all’Auxilium.

Con quali settori hai lavorato in passato?

Ho sempre lavorato con questa fascia di età. 9-10 anni.

È difficile fare la coordinatrice?

Più che difficile a volte è… un po’ complicato.

Il tuo ruolo ha molte responsabilità, questo aspetto all’inizio del Grest ti impauriva?

Sì, ma alla fine mi è passata e sono riuscita a superarla.

Qual è il tuo sogno più grande?

Diventare una brava educatrice professionale.

Cosa studi?

Appunto, per realizzare questo mio sogno, frequento il III anno del Corso di Laurea in educatore professionale, qui alla Facoltà Auxilium. Dovrei laurearmi a settembre!

Questi studi come ti aiutano a fare la coordinatrice?

Mi aiutano molto, perché - grazie alla teoria - riesco a educare meglio i ragazzi e, in più,  metto e in pratica con i ragazzi al Grest ciò che ho studiato.

Perché hai scelto di stare per alcune settimane delle tue vacanze con bambini e ragazzi?

Ho deciso di fare il Grest piuttosto che andare in vacanza (anche se al termine del Grest dovrò lavorare) perché mi piace molto, mi piace molto stare con i ragazzi, fare l’animatrice.

Si vede che ami i giovani e i ragazzi: hai un messaggio per loro?

Sì amo tanto i ragazzi e il mio augurio è che vivano la vita con entusiasmo e che siano sempre entusiasti nel fare le cose. Trovo che hanno molte risorse, molta voglia di fare, ma a volte, purtroppo, si scoraggiano…

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