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2° TAPPA DEL TALENT SHOW

Benedetta Urbano e Martina Vigrani,  16 luglio 2014

 

Siamo al secondo giorno del Talent Show e aspettiamo la giornata finale di mercoledì.

Animatori e ragazzi sono entusiasti perché quest’anno è stato uno degli anni più organizzati e di conseguenza tutti i piani creati principalmente da suor Enrica sono stati portati a termine con successo.

Il Talent del 2° giorno è stato uno spettacolo favoloso ed emozionante.

I ragazzi presentano balli e canti sempre più complessi e difficili ma mettendocela tutta riescono a superare le paure esibendosi sempre meglio.

Tutti sono in attesa di sapere chi vincerà questo meraviglioso concorso, ma ci manca ancora una tappa per scoprire altre esibizioni sorprendenti.

 

TALENT SHOW 2014

Benedetta Urbano e Martina Vigrani, 15 luglio 2014

 

Lunedì, martedì e mercoledì pomeriggio (14, 15, 16 luglio), durante il tempo libero, è previsto il Talent Show e molti ragazzi gialli, arancioni e azzurri  partecipano presentando canzoni e balli preparati da loro.

Il Talent Show è un concorso dove i ragazzi/e, da soli o in gruppo, di qualunque età possono esprimere i propri talenti e, nello stesso tempo, possono provare a esibirsi (con molto coraggio) davanti a un pubblico, a volte molto esigente.

 

C’è anche una giuria composta sempre da ragazzi e animatori che dà un voto ad ogni esibizione, decidendo poi il vincitore.

C'è sempre molto entusiasmo tra il pubblico e i partecipanti al concorso, ma soprattutto tra i presentatori: Martina Mergiotti, Simone De Vivo e Giordano Ramini.

Sono state molte le esibizioni di buon gusto.

Il primo giorno è andato benissimo… non ci resta che aspettare il giudizio della giuria per proclamare il vincitore o la vincitrice (anche al plurale).

 

 

CHE EMOZIONE!

Federico e Gabriele Pescetelli, Matteo Caparrucci, 15 luglio 2014

 

Quest’anno, per la prima volta, abbiamo deciso di partecipare anche noi al Talent Show del Grest.

Al Talent partecipano tanti ragazzi e ragazze.  Tutti con tanta voglia di far vedere quello che sanno fare e .. anche di vincere.

È stato bellissimo, cantare GLI ANNI D’ORO  di Jake La Furia lì davanti a tutti!

Prima di entrare in scena eravamo un po’ agitati, anzi molto agitati! Era la prima volta e volevamo fare proprio una bella figura. Però quando la musica è partita… ci siamo divertiti un sacco!

Per arrivare a questo momento, in questi giorni abbiamo provato e riprovato, anche a casa dopo il Grest. Era molto incoraggiante sentire che il pubblico ci acclamava e ci applaudiva. Segno che … siamo stati bravi!?

Non sappiamo se abbiamo vinto o se siamo arrivati tra i primi… non importa!

La cosa più bella è che si è rinsaldata l’amicizia tra di noi, ci siamo resi conto che sappiamo cantare anche in pubblico,  e, soprattutto, abbiamo partecipato a rendere bello il Talent Show e anche questo splendido Grest!

"No alla mediocrità": un messaggio da Berlicche

 

È questo il messaggio dello spettacolo teatrale “Le Lettere di Berlicche” realizzatosi il 9 luglio alle 21.00, nell’Aula Magna “Giovanni Paolo II” della Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”.

A metterlo in scena, un gruppo di studenti della stessa Facoltà, tra cui Angelo Pasquini, Carmen Sassano, Giulia Cipriani attualmente animatori e animatrici al Grest, con Jacopo Delle Fratte e Virginia De Carli, animatori negli anni precedenti.

Tantissimi i presenti, soprattutto animatori e giovani animatori, insieme a genitori, amici e amiche delle attrici e degli attori sul palco.

«Le lettere di Berlicche» è un testo di C.S. Lewis (è lo stesso autore che ha scritto le “Cronache di Narnia”), stampato per la prima volta nel 1941. Quello che è stato presentato è l’adattamento teatrale a cura di Daniele Wlderk, animatore del laboratorio di fotografia digitale al Grest.

L’autore immagina che il capo-diavolo Berlicche scriva al suo inesperto nipote Malacoda una trentina di brevi lettere per istruirlo su come tentare al male un giovane cristiano affidato alle sue malevoli cure.

Il testo, molto impegnativo, è stato magistralmente interpretato dai giovani attori ed attrici che hanno coinvolto i presenti con parole, silenzi, musica portandoli a cogliere il messaggio profondo: non bisogna cedere alla mediocrità, quanto invece essere vigilanti per smascherare la tentazione, che spesso si camuffa con l’insinuazione di idee erronee, tendenze pericolose, e spinge in situazioni compromettenti, distogliendo dalle buone ispirazioni.

L’ovazione e i lunghi applausi finali hanno ripagato e premiato chi ha recitato per la loro bravura e il super lavoro delle prove di questi giorni. Infatti, Daniele, Angelo, Giulia e Carmen - insieme con tutto il gruppo teatrale - provavano in queste sere dopo il Grest.

Il teatro è una via di educazione

Gabriel Fermani e Davide Ghinelli, 10 luglio 2014

 

Abbiamo dialogato con Jacopo Delle Fratte. È il giorno dopo il grande spettacolo serale, dove un gruppo di studenti, nonché animatori del Grest, hanno messo in scena “Le lettere di Berlicche”, un testo scritto da C.S. Lewis, e liberamente riadattato da Daniele Wlderk.

Lo troviamo in una pausa dell’impegno di studio e gli rivolgiamo qualche domanda:

 

Quale personaggio interpreti nel teatro?

Sono Aldo, un ragazzo di borgata che cerca di diventare qualcuno dando un senso alla propria vita. In particolare, cerca di non soccombere al dolore che ha provato con la morte del padre e del fratello, come pure di non lasciarsi vincere dal desiderio di vendetta nei confronti della madre che, affranta dal dolore per la morte del marito e del figlio, sembra essersi dimenticata di lui. Per questo lui se ne va di casa…

Quale messaggio dà il tuo personaggio?

C’è sempre una speranza nella vita, soprattutto non dobbiamo cedere alla mediocrità, a vivacchiare, trastullarsi… quando facciamo così, lì prende posto Berlicche, il diavolo, che ci tenta anche con cose buone e belle, che apparentemente sono innocue. Inoltre, un messaggio di semplicità e l’invito a tutti a vivere nel giusto.

Perché hai accettato questo ruolo?

Il teatro aiuta a formarti come persona, è una disciplina perché ti obbliga a provare e riprovare. In più mi aiuta per lo studio che sto facendo, in quanto voglio diventare Educatore professionale.

Avevi recitato altre volte?

No, questa è stata la mia prima rappresentazione teatrale.

Che cosa fai nella vita?

Studio all’Auxilium per diventare Educatore Professionale e lavoro in una casa famiglia.

«FA' CIO' CHE VUOI!»

La redazione, 9 luglio 2014

 

Il giorno della riconciliazione, qui al GrEst, è sempre un’esperienza sentita e attesa.

Ogni ragazzo e ragazza, secondo la propria età e le proprie possibilità, segue il percorso che la sua coordinatrice propone, per prepararsi alla Confessione e, per chi non potesse ancora farlo, per riflettere sulla propria vita.

I bambini più piccoli hanno riflettuto sulla parabola della pecorella smarrita: Gesù vuole che nessuna pecora si perda, perché lui è "buono", ci hanno raccontato i nostri amici "verdi".

I gialli (2°-3° elementare) come pure i ragazzi di 4° e 5° elementare si sono lasciati guidare dall'esperienza del figlio che dopo aver lasciato la casa del padre, decide di tornare sui suoi passi e ... con sua grande sorpresa trova che proprio il padre lo aspettava e gli corre incontro. E poi si fa festa. Non possiamo essere tristi: quando ci rendiamo conto che qualcosa non va, possiamo sempre tornare sui nostri passi e troviamo che Gesù e le persone che ci vogliono bene sono pronte a riabbracciarci.

I ragazzi delle medie, invece, hanno riflettuto a partire da un brano della lettera di San Paolo ai Romani.

"Fa' ciò che vuoi" è stato il ritornello che li ha accompagnati. Questa frase è scritta sul medaglione che Bastiano riceve dall'Infanta Imperatrice. Tutti capiamo che non si tratta dell'invito a fare quello che ci pare, non incita a una falsa indipendenza, ma esprime la conquista della vera libertà.

La vera libertà è fare ciò per cui siamo stati chiamati, raggiungere la meta che ci è stata indicata e in cui sentiamo di realizzarci. 

Ma non è sempre facile, non sempre capiamo quello che dobbiamo o vogliamo fare veramente: con la testa, con il cuore sentiamo che quello che stiamo facendo non è giusto, ma lo facciamo ugualmente perché in quel momento è più comodo e ci fa sentire più forti. Ma dentro, se scaviamo in profondità, sentiamo di non fare ciò che vogliamo veramente, sentiamo di non essere felici.

Non sempre abbiamo la forza di scegliere ciò che è giusto, ma Dio ci ama sempre e comunque. Se accogliamo la sfida di lasciarci riconciliare da Gesù, colui che ci mostra la via della libertà che ci farà felici, sapremo abbandonare senza paura le strade che ci allontanano dalla meta.

 

Dopo i momenti di riflessione, chi desiderava poteva confessarsi, di certo i sacerdoti a disposizione non mancavano… Erano tanti!

È stato un bel momento per pensare alle nostre mancanze, a ciò che potremmo migliorare di noi stessi, ma anche per ringraziare Dio degli infiniti doni che ha fatto a ciascuno di noi.

Ormai liberi e sereni siamo tornati ai nostri rispettivi “alberi” per fare merenda e prepararci ai laboratori del mattino. Ringraziamo le coordinatrici, i sacerdoti, gli animatori e le animatrici per averci aiutati a vivere intensamente un’esperienza così bella!

 

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