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LEGGERE è VIVERE

UNA RIFLESSIONE SU LETTURA E RAGAZZI

di Giorgio Santini

Negli ultimi decenni, l’innovazione della tecnologia è sempre più rapida. Tutti ne risentiamo l’influenza, perché tutti siamo immersi in questo mondo e utilizziamo molti e diversificati dispositivi.

Vorrei riflettere sul rapporto tra la lettura e i bambini.

 

Secondo alcune ricerche solo il 20% dei bambini legge libri e gioca in modo moderato con i dispositivi digitali.

Quando si parla di lettura si parla di fantasia genuina, pura…

Se chi mi legge è un papà o una mamma, consiglio di leggere dei libri ai propri figli, cominciando da quelli più brevi, con molte immagini. È importante che si legga accanto, vicino, insieme… stimolandolo, aiutandolo ad immaginare e a gustare quanto ascolta o legge.

È aiutarlo a scoprire  un mondo che può integrarsi con quello dei videogiochi, senza creare abuso o, addirittura, dipendenza.

A poco a poco, il gusto di leggere, la voglia di arrivare alla fine di un libro, il desiderio di scoprire che cosa succederà… faranno sì che il pensiero del libro tornerà automaticamente.

Sicuramente è importante dargli anche l’opportunità di spazi e di tempi in cui giocare a quello che vuole, altrimenti si sentirà a disagio e svogliato di far qualunque cosa.

 

Mi hanno detto che oggi si parla di “analfabetismo funzionale”. E in Italia questo fenomeno ha un tasso altissimo. Si chiamano così quelle persone che sono capaci di leggere e scrivere, ma hanno difficoltà a comprendere testi semplici e sono privi di molte competenze utili nella vita quotidiana.

Chi è analfabeta funzionale «non è incapace di leggere ma, pur essendo in grado di capire testi molto semplici, non riesce a elaborarne e utilizzarne le informazioni. Un monito che riguarda gli italiani tutti perché senza pratica, le capacità legate all'alfabetizzazione possono essere perse anno dopo anno». Come a dire che analfabeti non si nasce ma si diventa.

 

Capite allora quanto sia importante educarci ed educare a leggere: grazie a un libro doneremo un futuro più responsabile per questo mondo. Daniel Pennac, un maestro-scrittore, sostiene che “il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”.

 

Spesso quando si fa questa proposta di educare alla lettura i bambini, le reazioni sono prevalentemente negative. E questo è molto preoccupante. Molti bambini vengono viziati con valanghe di dispositivi, ma se come adulti veramente li amate, dovreste metterli al riparo da questo “nuovo analfabetismo”.

Un ragazzo della mia età dovrebbe conoscere il nome di un videogioco, ma anche sapere chi sono Alessandro Manzoni, Jeff Kinney o Giacomo Leopardi…

Qualche tempo fa si parlava e si faceva a gara tra chi aveva più libri di una determinata serie… Oggi questo è molto raro e si compete a chi uccide o spende di più ai videogiochi.

I bambini oggi leggono solo o forse gli annunci sui cambiamenti delle modalità di gioco o dell’arrivo di alcune armi, costi o personaggi nuovi. Pensando agli YouTuber che giocano solo a dei videogiochi e che guadagnano quasi il doppio dei medici che con il loro impegno costante salvano tante vite, mi viene un po’ di vergogna…

Ecco perché la lettura e l’educarci a leggere è un comportamento che dobbiamo adottare. Anch’io gioco davanti agli schermi  più che leggere… Scrivo questo speciale per convertirmi e convertire.

 

PS: Ho fatto un sondaggio su cosa fanno nel tempo libero i ragazzi della redazione del Giornalino online: su 17, 8 giocano con apparecchi elettronici, 4 praticano attività individuali, 1 socializza e 4 praticano attività all’aria aperta.

Aiuto! Salviamo noi e il mondo, noi e il nostro futuro!

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