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I giovani sono belli, aperti e esigenti!
INTERVISTA ALLA PROF.SSA PIERA RUFFINATTO, NUOVA PRESIDE DELLA FACOLTA' AUXILIUM
di Patrizio Misseri e Federico Sessa
Abbiamo intervistato la Prof.ssa Piera Ruffinatto che, dal 2 settembre 2019, sarà la Preside della Facoltà «Auxilium», l’istituzione universitaria che accoglie ogni anno il GrEst nel parco e che apre le porte della sue aule e dei suoi corridoi, così che noi possiamo sempre più sentirci di casa.
Come ci si sente a diventare preside di una facoltà di scienze dell’educazione? Che emozioni sta provando?
È una domanda difficile! Sicuramente ho un po’ di timore, perché la responsabilità è grande e perché sono interpellata a scegliere. Per cui sono in tema con voi, con il filo rosso che unisce il GrEst. Le sfide oggi sono tante. Ciò che però mi dà anche coraggio, serenità è pensare che non sono da sola. Una nave certamente va bene, va sicura se c’è un buon timone alla guida, ma è necessaria anche una buona squadra, che mette insieme tutto il resto. Io sono sicura perché la mia squadra è buonissima!
Da quanto tempo e che cosa insegna nella Facoltà?
Insegno dal 2003, discipline nell’area della pedagogia: Metodologia dell’educazione, Pedagogia speciale e il Sistema preventivo di don Bosco. Forse ciò che più potete conoscere è quest0ultima, in quanto anche voi conoscete don Bosco, il Santo dei giovani, che è vissuto a Torino.
Che cosa si studia alla Facoltà «Auxilium»?
Si studiano tutte le discipline che riguardano l’educazione e voi avete gli animatori. Qui si impara a diventare educatori per esempio nei servizi per i bambini piccoli, per il nido, per le case famiglia; ci sono gli psicologi, i catechisti, gli insegnanti di religione… Sono tante le discipline, che vanno poi a confluire nei curricoli di studio, per diventare poi dei professionisti dell’educazione.
Perché l’«Auxilium» ospita ogni anno il GrESt?
L’«Auxilium» è una casa Salesiana, allora Don Bosco diceva che «un oratorio senza musica è un corpo senz’anima». E io uso questa frase per dire un’altra cosa: «una casa salesiana senza i giovani, ragazzi è come un corpo senz’anima». Quindi, perché ospitiamo il GrEst? Perché c’è lo spazio, perché abbiamo nostalgia dei giovani, perché durante l’anno abbiamo gli studenti che vengono qui, abbiamo i vostri animatori, che vengono anche per prepararsi, e d’estate la casa è proprio aperta per altri giovani che siete voi, quindi lo facciamo proprio come Salesiane.
Quando sarà Preside continuerà ad ospitare il GrEst in questa Facoltà?
Certo! È chiaro, perché dalla risposta che ho già dato si capisce che noi senza i giovani, bambini e i ragazzi non possiamo stare. Quindi, sicuramente le porte sono sempre aperte per voi. Quando don Bosco era un po’ lontano dai suoi giovani, per dei viaggi, per degli impegni, aveva nostalgia e allora scrivendo loro così: «Io vi amo di tutto cuore e proprio la mia vita è stare con voi». E quindi anche noi suore vi diciamo questo, vi accogliamo anche il prossimo anno con questo atteggiamento.
Che cosa significa ospitare il GrEst per lei, per le docenti, per gli studenti della Facoltà?
Per me è come tornare un po’ a gli anni quando ero una giovane suora, mi ricorda la mia giovinezza. Anche noi avevamo un “Centro estivo”, che chiamavamo Estate Ragazzi, con tanti bambini, ragazzi e giovani… Quindi mi fate ripensare a questa esperienza. In questo momento non posso stare con voi, però mi piace molto sentire le vostre voci, mi piace vedere i ragazzi che corrono, che giocano. Mi piace anche, insieme alle docenti che sono qui, sorridervi, accogliervi e chiedervi come sta andando… Ci piace, soprattutto, la vostra gioia, perché ancora don Bosco diceva che in una Casa salesiana abita sempre la gioia!
Che cosa vorrebbe per la Facoltà «Auxilium»?
Mi piacerebbe che fosse sempre di più, sempre meglio un laboratorio di formazione umana e anche cristiana, per i giovani universitari che tra qualche anno saranno adulti, papà e mamme di famiglia, professionisti. Sogno che si preparino bene a una vocazione tra le più belle che esistono: quella di essere educatori, cioè accompagnare con amore e gioia la vita che cresce. Il motto della nostra Facoltà è: “essere con Maria a servizio della cultura della vita”.
In tre parole vuole definire i giovani di oggi?
Uno. “Belli”: i giovani di oggi sono belli perché hanno un cuore grande. Due, sono “aperti” a camminare insieme con gli altri. Tre, sono anche “esigenti”, soprattutto con noi adulti, perché ci vogliono al loro fianco, non tanto come maestri, ma come testimoni.
Che consiglio vuole dare a studenti e docenti per l’anno scolastico che sta per venire?
Riposarsi e ritemprare mente e corpo ora, perché a settembre c’è bisogno di energia per fare, per dare vita alle idee. Uno sprint per collaborare con gli altri, per avere fiducia, studiare e di crescere.
E a noi ragazzi e ragazze del GrEst?
Il GrEst è un’esperienza bellissima per voi, che di anno in anno aspettate con ansia. Vi auguro di vivere intensamente ogni attimo e ogni mattina decidere chi volete essere e come volete essere. E il mio messaggio è: tre A: allegri, amici, accoglienti!
Grazie, sr. Piera! Tanti auguri… arrivederci al prossimo anno!