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GrEst "social" o "sociale"?
di Giacomo Epifani e Francesco Lisi
Quest’ anno al GrEst nel settore G l’uso dei social network, rispetto agli anni precedenti, è aumentato visibilmente.
Un social network è una piattaforma online che fornisce agli utenti della rete un punto d'incontro per chattare, condividere foto e video, giocare ecc.
Oggi circa tre miliardi di persone si connettono ogni giorno a Internet, per tenersi in contatto con gli amici o per divertimento. Negli ultimi anni, la tendenza degli utenti ad utilizzare queste piattaforme di comunicazione hanno fatto diventare i social network quasi i “padroni” della comunicazione sul web.
Gli studiosi non parlano più di connessione, ma di iperconnessione.
Stiamo vivendo nell’era digitale. Skuola.net ha intervistato 23.166 giovani, di cui 14 mila ragazzi, di età compresa tra gli 11 e i 26 anni, circa l’uso dei dispositivi che ci consentono in qualsiasi momento di essere connessi con il resto del mondo. E il quadro che ne è emerso rivela che per più della metà dei ragazzi coinvolti nella ricerca:
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il 32,5% passa online tra le 4 e le 6 ore al giorno
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il 17% trascorre 7-10 ore connesso
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il 13% supera le 10 ore
Secondo le stime dell’Università di Granada, la fascia di età più interessata a un uso massiccio sarebbe quella tra i 18 e i 25 anni, giovani con bassa autostima e problemi nelle relazioni sociali che sentono il bisogno di essere costantemente connessi e in contatto con gli altri.
La dipendenza da cellulare è stata analizzata, ed emerge che più di sei ragazzi su dieci tra i 18 e i 29 anni vanno a letto in compagnia del telefono e oltre la metà degli utenti tendono a manifestare stati d’ansia quando rimangono a corto di batteria, di credito o senza copertura di rete oppure senza il cellulare.
Ancora Skuola.net lancia l’allarme: la soglia di attenzione dei ragazzi è calata dai 20 minuti di qualche anno fa ai 9 minuti secondi, esattamente “come un pesce rosso”.
Questi dati ci hanno fatto pensare e abbiamo deciso così di interrogare i ragazzi del settore G (1°, 2°, e 3° media) sul perché e come usano i dispositivi digitali. Abbiamo intervistato 24 ragazzi della 1° media, 14 della 2° e 10 della 3°, per un totale di 48.
Quale dispositivo usi? (possibili più risposte)
DISPOSITIVI USATI giornalmente
Smartphone 47 | Tablet 23 | Pc, portatile 20 | Console 26
Media dispositivi a persona al giorno 2.04
I nostri G sono “cittadini e cittadine digitali”: la quasi totalità utilizza lo smartphone, ma è la console che subito le sta in coda.
Per quanto tempo al giorno lo usi?
La maggioranza dei ragazzi e delle ragazze utilizza lo smartphone praticamente tutto il giorno, mentre gli altri dispositivi registrano un utilizzo più moderato.
PENSI SIA GIUSTO USARLI PER MOLTE ORE AL GIORNO? 39 rispondono NO e 9 SI'.
Ovviamente, la maggioranza delle persone pensa sia meglio non usarli per molte ore al giorno. Infatti, le persone che hanno votato il “SI” sono quelle che usano lo smartphone più di 5 ore al giorno!
Per cosa lo usi?
Gli usi confermano le statistiche nazionali e internazionali. Si resta connessi per dialogare e condividere, per chiamare ed essere chiamati per informarsi. Per giocare si utilizza soprattutto la console.
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Prendete questi dati con le dovute cautele. È stato solo un piccolo tentativo di capire.
Siamo consapevoli che, come generazione digitale, anche a noi spetta di diventare competenti nell’educazione civica digitale.
Con questo termine, si intende una nuova dimensione che aggiorna ed integra l’educazione civica, finalizzata a consolidare ulteriormente il ruolo della scuola nella formazione di cittadini in grado di partecipare attivamente alla vita democratica.
Le parole chiave dell’educazione civica digitale sono: spirito critico e responsabilità.
Spirito critico, perché è fondamentale - per studenti e non solo (docenti e famiglie sono altrettanto coinvolti) - essere pienamente consapevoli che dietro a straordinarie potenzialità per il genere umano legate alla tecnologia si celano profonde implicazioni sociali, culturali ed etiche. Lo spirito critico è condizione necessaria per “governare” il cambiamento tecnologico e per orientarlo verso obiettivi sostenibili per la nostra società.
Responsabilità, perché i media digitali, nella loro caratteristica di dispositivi non solo di fruizione ma anche di produzione e di pubblicazione dei messaggi, richiamano chi li usa a considerare gli effetti di quanto attraverso di essi vanno facendo.
Dallo spirito critico e dalla responsabilità deriva la capacità di saper massimizzare le potenzialità della tecnologia (ad es. in termini di educazione, partecipazione, creatività e socialità) e minimizzare quelli negativi (ad es. in termini di sfruttamento commerciale, violenza, comportamenti illegali, informazione manipolata e discriminatoria).
Occorre quindi che veniamo aiutati a cogliere e vivere la complessità del cambiamento, piuttosto che marginalizzarne alcuni aspetti come semplici “rischi”.
Lo sviluppo di una piena cittadinanza digitale passa anche e soprattutto dalla nostra capacità di appropriarci dei media digitali, passando dall’essere consumatori passivi a consumatori critici e produttori responsabili di contenuti e nuove architetture.