di Giorgio Santini |
Il mercoledì della seconda settimana (10 luglio), è tradizionalmente dedicata alla giornata penitenziale.
Già da quando eravamo ancora al grande campo, ho percepito che sarebbe stato un giorno molto speciale: ogni fascia di età avrebbe dovuto ritrovarsi insieme per pregare e riflettere.
Sospese dunque le attività formative nei gruppi.
Al campo degli arancioni, l’inno iniziale è stato un canto: “Mani”. Questo ci ha messo immediatamente in clima: che cosa posso fare con le mie mani? Come posso metterle a disposizione di Gesù per fare il bene?
In seguito, gli animatori ci hanno distribuito dei foglietti su cui c’erano scritte delle frasi che leggeva la nostra coordinatrice. Era la pista di riflessione per prepararci al sacramento della riconciliazione.
Mi ha colpito la storia che gli animatori ci hanno raccontato: una storia di un ceco chiamato Bartimeo che aveva bisogno di Gesù per riacquistare la vista e che si tolse il mantello prima di presentarsi al Maestro.
Come l’umile uomo, noi abbiamo ricevuto un mantello su cui abbiamo dovuto scrivere tutti i nostri peccati da presentare a un sacerdote.
In un grande silenzio e raccoglimento (il parco del GrEst sembrava aver silenziato suoni, parole e musiche), liberamente ci siamo confessati.
Un momento stupendo, culminato con la visita personale a Gesù nella cappellina, dove abbiamo spezzato e buttato via il mantello-pezzetto di carta. Era il momento del dialogo con Gesù, l’Amico e Signore, e tempo di prendere una decisione, fare delle scelte perché quanto stavamo vivendo non restassero solo belle parole: su un segnalibro su cui c’era raffigurato un lampione ho scritto, come gli altri, il mio impegno.
È stata un’esperienza meravigliosa e commovente!!!
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