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redazione

We love Talent Show!

Aggiornamento: 18 lug 2019

di Elisa Volpe e Martina Mansueti |

Giovedì 11 e venerdì 12 luglio, nella seconda settimana, durante il tempo libero, si è svolta l’Edizione 2019 del Talent Show.

Anche Mariasole Macciò, una giornalista della nostra Redazione, vi ha partecipato. È l’occasione buona per rivolgerle alcune domande e capire che cosa ha provato.


Come ti sei sentita davanti a tutta quella gente?

Un po’ timida e piccola piccola, come pure osservata da tutti perché all’inizio c’erano persone più brave di me.

Che musica hai scelto per la tua esibizione?

Calipso di Sfera Ebbasta, Fabri Fibra, Mamhood e Charlie Charlies.

Perché hai scelto questo genere di musica?

Quando devo ballare, mi piace più il genere classico, ma quando devo cantare scelgo il genere rap perché mi piace di più di tutti.

Sei stata soddisfatta di quello che hai fatto?

Si, perché credo di aver cantato bene.

Che emozioni hai provato prima di cantare?

Ho provato paura e ansia.

Dopo aver finito di cantare la canzone, come ti sei sentita?

Mi sono sentita felice, perché la canzone piaceva a tutti.

Secondo te, dopo tutti gli applausi ti sembrava di aver cantato bene?

Si, credo di aver fatto un bel lavoro, perché mi sono impegnata, anche perché la canzone era difficile.

Dopo il Talent, ti hanno fatto i complimenti?

Si, le mie amiche ed amici, le mie animatrici, come pure i bambini più piccoli.


Il Talent Show ha segnato, come sempre, l’esperienza di molti. Niccolò Vinciguerra ha ballato hip hop, precisamente sulle note di Calipso di Sfera Ebbasta.

E anche lui era molto emozionato, perché quando balla si sente molto felice. Questo lo si è visto, infatti molti gli applausi durante e a fine esibizione, ma anche per lui complimenti e adesioni da amici e animatori che hanno fatto il tifo per lui.


Riccardo Oliveri ha scelto, invece, un tipo di musica molto veloce, su consiglio del fratello. Sono troppe le emozione che la musica fa nascere dentro di lui. Possiamo solo dirvi che era molto felice, anche perché non si aspettava di eseguire il pezzo così bene… Merito del lungo esercizio, ne siamo sicure, che gli ha permesso di non cadere e di muoversi sempre meglio, con armonia e agilità.

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